Mirandola, diario di viaggio di 5 alpini

Venerdì 14 ottobre 2016 ore 15,00 partenza da Tesero (TN) per Carpi (MO) anche se la destinazione finale sarà Mirandola (MO), piccolo paese della bassa modenese di poco più di 20.000 abitanti colpita nel maggio 2012 da un sisma, per l’inaugurazione della palestra Walter Bonatti delle scuole medie Montanari.
Equipaggio partecipante: Corrado, Vittorio, Diego, Giuseppe e Donato.
Mezzo di trasporto: pulmino gentilmente offerto da una società sportiva di Tesero.
Piove ed il maltempo ci accompagnerà per tutto il viaggio dell’andata. 

Prima di raggiungere Carpi per il pernottamento, dove saremo graditi ospiti, dobbiamo, però, fare una necessaria tappa nella città dei Pico. Occorre “fissare” alla parete della palestra un’insegna di legno che servirà a monito, per le future generazioni, sulla generosità della gente trentina. Il montaggio? Nessun problema, un gioco da ragazzi, infatti, tre dei cinque partecipanti sono riconosciuti come tra i migliori artigiani di tutta la Val di Fiemme e probabilmente dell’intero Trentino. 

Giungiamo a Mirandola intorno alle 17e 45 e qui cominciano i primi problemi non solo manca l’insegna (gelosamente custodita dai Nu.vol.a della Val di Fiemme nel loro pulmino chiuso a chiave) ma anche scala e materiale.

Recuperata l’insegna, con non poche difficoltà, e dopo aver eretto una specie d’improvvisata impalcatura, con trapano, viti e tasselli Diego, Giuseppe e Donato, sotto la direzione tecnica di Corrado, Vittorio, di due impiegati del Comune di Mirandola e di un ingegnere civile, tutti dispensatori di suggerimenti sul montaggio, prendono in mano la situazione oramai tragicomica, e cominciano la loro dura lotta contro il cemento armato della parete. 




Sono quasi le 19 e 20 quanto gli esperti artigiani hanno la meglio sul muro. 

Finalmente possiamo dirigerci verso Carpi, dove ci attende ansiosa la nostra ospite la quale ci istruisce per il riposo notturno e soprattutto per la colazione del mattino successivo (istruzioni probabilmente scordate visto il risultato poi conseguito). Svolti i convenevoli con la nostra ospite carpigiana, ci apprestiamo alla meritata cena presso un noto ristorante del luogo, gentilmente “prenotata” dall’amico e alpino Daniele del gruppo di Carpi. 

La mattina di sabato 15 ottobre 2016 ci vede tutti in piedi già alle 07,00 (compresa la padrona di casa). Partenza alle ore 08,00, destinazione caseificio sociale di Carpi per fare la doverosa scorta, su diretta imposizione delle consorti, di parmigiano reggiano ben stagionato.

Alle 10,00 siamo a Mirandola. 
Vittorio nativo dei luoghi ci ha portato diritti alla meta.

L’insegna è ancora al suo posto e la palestra è bellissima.
Intitolata al celebre alpinista ed esploratore Walter Bonatti, soprannominato “il re delle Alpi” (Bergamo 1930-Roma 2011). Costruita grazie alla generosità del “Comitato Uniti per l’Emilia” della Val di Fiemme con sede in Predazzo (TN), all’opera degli Alpini della Sezione Ana di Trento, al contributo del Comune di Villejuif – Francia- (gemellato con Mirandola) ed al lavoro “donato”, per la materiale realizzazione di parte dell’opera, dagli artigiani della Valle di Fiemme. L’opera realizzata è antisismica in classe quarta è dotata di una tribuna con circa 240 posti a sedere, un ballatoio contenente all’occorrenza altri ottanta posti, di un impianto solare termico, del teleriscaldamento, per un basso consumo energetico, di tre campi da pallavolo e di un campo da basket il tutto su di una superficie complessiva di circa 768 metri quadri.

L’intervento, costato poco meno di 3 milioni di euro, è stato finanziato dal Comune di Mirandola (circa 2,5 milioni di euro) e da una cordata di donazioni a partire dal Comitato di beneficenza “Uniti per l’Emilia”, nato nel Trentino subito dopo il sisma (260mila euro), dall’opera prestata dagli artigiani della Valle di Fiemme (80mila euro in ore lavorative) e dalla sezione di Trento dell’Associazione Nazionale Alpini, oltre che dall’elargizione di circa 100mila euro del Comune francese di Villejuif (gemellato con la città modenese).



La presenza dei Valligiani è notevole. Sono circa 300 le donne, gli uomini, le ragazze e i ragazzi che alle prime luci dell’alba sono partiti dalla Valle di Fiemme per partecipare all’evento. 

Della comitiva, oltre alle Autorità Locali e Provinciali, fa parte anche una graditissima rappresentanza delle bande musicali Valligiane.  

Ore 10,45 secondo inconveniente. Occorre preparare le tavole per il pranzo ed Elio (consigliere provinciale della Protezione Civile di Trento) appena arrivato dal Trentino con i “rinforzi” di altri nuvola è sul piede di guerra. Manca il pane (400 panini), manca il vino (200 bottiglie di lambrusco) e mancano le mortadelle (!). 

Incautamente Vittorio e Daniele, conoscendo i luoghi, si offrono di recuperare presso i fornitori i beni mancanti. Mentre, però, Vittorio con l’aiuto di Paola, impiegata del Comune di Mirandola, fortunatamente riesce a recuperare il pane ed il vino, Daniele ed Elio sono alle prese con la più nera sfortuna. Il salumificio, che avrebbe dovuto fornire le mortadelle, di sabato è chiuso…o meglio è presente, per sbaglio, solo un custode ma sprovvisto di qualsiasi informazione circa le famigerate mortadelle(?). Grazie, però, a una “velata” minaccia prima e ad accorate preghiere dopo i due Alpini riescono a farsi consegnare qualche mortadella. Le necessarie mortadelle verranno, poi, gentilmente offerte dall’associazione: “Amici del Maccherone col pettine di San Giacomo Roncole (MO)”. 

Elio e Giuliano (capo dei Nuvola della Valle di Fiemme) possono tirare un sospiro di sollievo. Le tavole si possono allestire, anche se alla fine magicamente, per Giuliano, i posti a sedere saranno circa 700 (frutto di una moltiplicazione in precedenza riuscita solo con pani e pesci).

Corrado, Giuseppe, Diego e Donato, invece sono alle prese con l’inaugurazione della struttura. 



Ore 13,00 pranzo di beneficenza in favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia. Sono, invero, quattrocento i posti a sedere, proprio come i presenti tra i Fiemmesi e i Mirandolesi che si accalcano davanti alla porta d’ingresso della “mensa” allestita dai Nu.vol.a. della Val di Fiemme in collaborazione con l’associazione “Quelli della Roncole fraz. San Giacomo Roncole (MO)” - vincitori del Palio del Pettine 2016- e Aquaragia di Cividale (MO). I piatti serviti sono tipici delle due cucine (spetzli e affettati da una parte e maccheroni al pettine dall’altra) tutto accompagnato da uno splendido lambrusco rosè che lascia stupito anche un mirandolese di nascita.

La doppia gara della solidarietà ha assunto contorni straordinari, nei numeri e nella sostanza poiché il gesto manifestato è andato a beneficio di persone unite nel disagio, prima ancora della provenienza geografica. Nella circostanza chi era presente al pranzo ha potuto verificare personalmente i valori trasmessi dai nostri padri. Donne, uomini, ragazze, ragazzi, emiliani e trentini tutti uniti per donare ad altre persone mai conosciute e meno fortunate.

Dopo pranzo, per “smaltire” quanto accumulato, si è reso necessario passeggiare tra le vie di Mirandola. La camminata fino alla piazza Costituente cuore di Mirandola ci ha fatto toccare con mano le “ferite” ancora evidenti sulle case. Non era difficile in quella passeggiata distinguere nella maestosa Piazza principale della cittadina gli emiliani dai trentini. I primi di corsa ed a testa bassa, i secondi con passo lento, la testa rivolta verso l’alto e con un’espressione d’incredulità sul volto.

Dopo un caffè e i doverosi saluti con gli amici mirandolesi, contenti di fare ritorno alla normalità ci rimettiamo in viaggio.  La guida calma ma soprattutto il lambrusco hanno la meglio su Diego, Giuseppe e Donato.

Verso le 19,30 siamo in Valle, siamo a casa. 

Un grazie ai miei compagni di viaggio ed a coloro che hanno contribuito col loro lavoro al ripristino di una pseudo normalità nella vita dei Mirandolesi.

Vittorio Perrone